Agriturismo
La Rocca Manna
La zuppa gallurese è un piatto unico o anche primo piatto tipico della Sardegna. Nella sola Gallura (da qui il nome gallurese), è un piatto antico, rustico, saporito, che usa tutti gli ingredienti della vita quotidiana in campagna. Il pane, il formaggio, il brodo di carni miste lo rendono nutriente, sfizioso e unico nel suo genere. Nasce, come quasi tutti i piatti, per unire due esigenze fondamentali che i contadini avevano… utilizzare tutto il commestibile degli animali ed allo stesso tempo riutilizzare gli avanzi dei pasti o dei giorni precedenti. Si prepara infatti, con strati di pane raffermo bagnati con brodo di carne vaccina, eventualmente insaporito con della carne di pecora, alternati con formaggio fresco vaccino (casgiu spiattatu) al quale si aggiunge della menta tritata. Piatto principe delle tavole dei galluresi, sia per le classi agiate che per le classi meno abbienti. La zuppa gallurese è ad oggi il piatto tipico delle grandi occasioni come le feste campestri, i matrimoni ed in genere le ricorrenze importanti . Ad oggi è possibile gustare questo piatto in varie interpretazioni a secondo del luogo.
Il “Pane Carasau” rappresenta la vera essenza della Sardegna. Qualcuno ritiene che l’origine del “Pane Carasau” vada ricercata nei paesi arabi. Di certo si sa che i pastori, per i lunghi periodi trascorsi lontano da casa, con questo pane leggero e nutriente, facile da conservare, sapevano di poter contare su scorte illimitate e non deperibili.
Un pane che tutte le famiglie preparavano in grande quantità, e custodivano anche per lunghi periodi, come un tesoro di inestimabile valore.
Un tesoro che oggi è alla portata di tutti, intatto nella sua tradizionale bontà.
Il pane Carasau, di base è fatto con lievito, sale, acqua e farina di grano duro oppure farina d’orzo.
Chiamato anche “carta da musica”, è formato da sfoglie circolari e si può gustare anche nella variante Guttiau, condita con olio d’oliva e sale e dorata nuovamente in forno.
Il Filu ’e ferru, o anche Abbardente, è una grappa, ossia un’acquavite di vinacce. Il nome curioso che porta, richiama la pratica dei distillatori sardi della seconda metà dell’Ottocento di nascondere la distillazione clandestina del liquore alle autorità del regno, quando la produzione di superalcolici era pesantemente tassata. Per evitare la confisca, le bottiglie prodotte venivano interrate e dotate di un filo di ferro che si faceva sbucare in superficie in modo da poterle individuare in un secondo tempo. Le vinacce sono selezionate e provengono solitamente da uve Vermentino o Vernaccia. E’ dotata di un sapore forte e profumo intenso. Elevata la sua gradazione, che può superare i 40 gradi alcolici.